Ricotta al forno con mele e
cannella
L’abbinamento, oltre che coreografico, è molto buono, soprattutto con
l’accompagnamento di miele e, per gli amanti del gusto dolce/salato, con un
pizzico di sale…anche Manuela ha
apprezzato.
Amaretti fritti
Come ogni anno a partire, per
editto di Amedeo VI di Savoia, dal 1365, a Rivoli, ridente cittadina della
provincia di Torino, la settimana scorsa si è svolta la fiera di S. Caterina.
La fiera, che si svolge il quarto lunedì
di novembre, in prossimità della festa della Santa, è in verità la più
importante fiera bovina del Piemonte; e infatti si svolge durante il periodo in
cui gli animali vengono per tradizione ricoverati nelle stalle, come dice un
antico proverbio.
Alla fiera di santa Caterina si
possono dunque trovare - oltre ad alcuni esemplari rimarchevoli di fauna
regionale che sembrano usciti dai dipinti medievali delle pievi locali -
mucche, trattori, falcetti, calzettoni di lana, coperte militari, scale di
legno, paioli di rame, piante da frutto, caldarroste, salviette per la pulizia
resistenti al fuoco, sedie impagliate, scope di saggina, tagliaverdura, pentole
antiaderenti, scarpe e vestiti (per lo più prodotti in Cina), sciarpe, maglioni
andini, scovoli per damigiana, coltelli e cappelli…
e ancora: tome “Scapoire” dal
Piemonte, pasta di mandorle dalla Sicilia, porchetta dall’Umbria, verdure sottolio
dalla Puglia, noci dalla Campania, torroni bomboloni croccanti, miele e
propoli, torte e…brocanterie delle associazioni di volontariato.
Ovviamente è un’occasione
imperdibile, a un mese esatto da Natale per cominciare a fare i primi acquisti;
e infatti quasi nessuno la perde, sia a Rivoli che nei dintorni, vuoi perché si
tratta di una piacevole tradizione, che anticipa l’atmosfera del Natale, vuoi
perché il mercato attraversa quasi tutta la città bloccando buona parte delle
attività.
E anche per me è ormai diventata
un’abitudine andarci con le amiche le quali, anche se inizialmente si erano
mostrate un po’ scettiche…ora sono le prime a proporre di organizzare.
Tra le fedelissime Laura e
Manuela, anche se quest’anno la prima, che sembrava essere la più entusiasta, è
stata cooptata ed è dovuta andare via per lavoro.
Quindi, alle luci dell’alba…beh,
non proprio, diciamo alle otto e mezza, che comunque è l’ora in cui a S.
Caterina si cominciano a montare i banchi, anche perché normalmente fa
piuttosto freddo, (e ricordo molti anni in cui ha piovuto o nevicato), Manuela
e io ci siamo avviate per il nostro giro tradizionale.
Non sto a tediarvi con i nostri
acquisti…vi dico solo che, stanche ma soddisfatte, e piuttosto affamate, ci
siamo infine avviate verso casa mia per pranzare.
La mia amica Manuela è
vegetariana per cui prevedendo di arrivare tardi a casa avevo preparato il
giorno prima torte salate e dolci (ai finocchi e alla zucca), zuppa di cipolle
e una ricotta al forno con mele e cannella, che è particolarmente piaciuta a
Manuela.
In effetti si tratta di un piatto
semplice da preparare ma d’effetto, che si può mangiare sia come piatto dolce
che salato… o ambedue.
Per una forma di ricotta:
500 grammi di ricotta
una mela piuttosto grossa
cannella in polvere
olio q.b.
In una vaschetta piccola di
alluminio usa e getta ben oliata, mettere uno strato di ricotta schiacciandola
con la forchetta, uno strato di mele tagliate a piccoli pezzi, una spruzzata di
cannella; procedere facendo ancora uno o due strati , terminando con uno strato
di ricotta. Pressare bene il composto, livellarlo, e metterlo in forno. Cuocere
a circa 200 gradi fino a che non si sarà rappreso per bene. La cottura è
comunque piuttosto lunga perché la ricotta è formaggio molto acquoso…diciamo
che fate in tempo a fare due infornate di torte…
Si lascia riposare e si consuma quando è fredda; si conserva in frigo.
Si lascia riposare e si consuma quando è fredda; si conserva in frigo.
La ricotta al forno si presta a
essere preparata con ingredienti differenti, dal classico abbinamento con le pere a quello coi frutti di bosco,
come fanno alcune gastronomie del centro di Torino.
Per la presentazione…ma anche per
l’abbinamento dei sapori ho deciso di fare qualche amaretto fritto – uno dei
tanti fritti che compongono il classico fritto misto alla piemontese, dalla
preparazione semplicissima:
una decina di amaretti secchi
una tazzina di latte
un uovo sbattuto
olio
si bagnano bene, ma non fino a
farli diventare troppo molli, gli amaretti nel latte, si scolano e si immergono
nell’uovo sbattuto; poi si friggono nell’olio bollente e si scolano su carta
assorbente.
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