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mercoledì 10 febbraio 2016
Insolita e non crudele
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Torino, Italia
mercoledì 15 luglio 2015
Perle dal Giappone
Budino di Tapioca
Un articolo sul blog La france pittoresque di qualche tempo fa, con la citazione di antiche ricette mi porta alla scoperta di un ingrediente, le perle du Japon; nome evocativo che, carico com'è di esotismo, non può che stimolare l'appetito, oltre che la fantasia.
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Ubicazione:
Torino, Italia
lunedì 7 luglio 2014
Il sapore della leggenda
Pane all'alloro del cavaliere templare fuggitivo
La leggenda narra di cavalieri templari in fuga nella Terrasanta che, per sfamarsi, producevano dei pani, arrostiti su fuochi di fortuna, con quello che trovavano sul loro cammino: verdure, formaggio, carne, uova; in più, per aromatizzarli e proteggerli dalla fiamma viva, una foglia di alloro posta alla base dell'impasto.
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Torino, Italia
martedì 3 giugno 2014
Eleganza casuale
Pane di grano saraceno con lievito madre
Ancora con la farina regalatami, un pane di segale sull'orlo dell'azzardo, oltre la mescola consentita - che propone l'80 % di farina di grano tenero a fronte del 20% di farina di grano saraceno, come da etichetta del produttore - con metà delle due farine e, in più, il lievito madre.
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sabato 31 maggio 2014
Regalie
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martedì 8 maggio 2012
Meditazione e lievitazione...
E' una verità universalmente nota che i più grandi tra gli chef importanti siano di sesso maschile. Non credo sia per discriminazione - esistono anche molte cuoche donne, titolari di esercizi o impiegate in attività a conduzione familiare e anche, ovviamente, grandi chef - però sono quantitativamente di meno, anche in paesi di tradizione meno maschilista dell'Italia.
Ritengo, quindi, che possa piuttosto essere una questione legata al modo maschile di approcciare il mondo, in maniera meno flessibile ma più sistematica.
Ritengo, quindi, che possa piuttosto essere una questione legata al modo maschile di approcciare il mondo, in maniera meno flessibile ma più sistematica.
Realtà soprattutto evidente in mestieri - il pasticciere, il panettiere - che prevedono, per la migliore riuscita del prodotto, una maggior precisione, sistematicità e... tempo.
Alfiere di questo modus operandi è sicuramente l'amico Roberto, sempre più appassionato di lievitati e preparazioni che prevedono lunghe preparazioni, perchè, come mi ha spiegato una volta, essendo questo un hobby, deve avere una sua durata specifica per ricavarne la massima soddisfazione.
E quindi, per gli appassionati di questo genere di operazioni - sicuramente più salutari e, volendo, adatte ad essere accompagnate da operazioni di meditazione - ecco la sua ricetta del pane al farro.
La base è lo lievito madre, che il suddetto Roberto coltiva religiosamente, ma che, per neofiti, può anche essere preparato secondo la ricetta riportata sul sito de La Cucina Italiana.
Qui di seguito invece, passo per passo, la ricetta di Roberto...
(Meditate, gente, meditate...)
400 gr farina di farro
600 gr farina per pane (0)
300 gr lievito madre
660 gr acqua
10 gr zucchero
4 gr malto
20 gr sale
1 cucchiaio olio evo
Rinfresco lo lievito per due volte ogni 12 ore.
Frullo lo lievito rinfrescato con quasi tutta l’acqua,
Aggiungo lentamente tutti gli altri ingredienti tranne olio e sale.
Impasto bene e aggiungo la rimanenza di acqua fino ad ottenere una consistenza morbida.
In ultimo impasto con olio e sale fino ad assorbimento.
Faccio riposare per mezz’ora, poi taglio in parti uguali ed impasto piegando spesso in due e formo le pagnotte.
Metto in teglia e faccio lievitare per 3-4 ore a 26-27°.
Inforno a 200° e subito abbasso a 160° finché si forma la crosta.
Continuo la cottura su griglia finché asciuga ed è cotto.
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