mercoledì 8 febbraio 2012

La frittatona di Fantozzi

Frittata di cipolle col pepe




Da "Il secondo tragico Fantozzi", 1976, regia di Luciano Salcecon Paolo Villaggio, Anna Mazzamauro e Gigi Reder:

"Sabato 18 alle ore 20 e 25 in telecronaca diretta da Wembley.... 
Inghilterra- Italia, valevole per la qualificazione alla coppa del mondo; 

Fantozzi aveva un programma formidabile:
- calze
- mutande
- vestaglione di flanella 
- tavolinetto di fronte al televisore
- frittatona di cipolla per la quale andava pazzo
- familiare di peroni gelata
- tifo indiavolato 

eeeee 

rutto libero!!

Fantozzi, il personaggio - o forse meglio, la maschera, come da tradizione della commedia dell'arte - creata da Paolo Villaggio come paradigma della prima classe impiegatizia italiana emergente del dopoguerra, esprime nei suoi film i gusti e piaceri fondamentalmente semplici  della classe media italiana degli anni 70.

Social network e fans blog che riportano la lista dei suoi alimenti preferiti citano, oltre alla frittata, le polpette e i vermicelli col tonno - cibi di preparazione prettamente casalinga - anche l'impepata di cozze, le pappardelle al sugo di lepre e gli spaghetti alla Montecristo; piatti semplici, di tradizione italiana - pesce, cacciagione - diffusi nei ristoranti dell'epoca, in tempi ancora lontani da ibridazioni fusion.

E infatti le peggiori disavventure culinarie  Fantozzi le vive non appena, cercando di fare l'uomo di mondo per conquistare i favori della signorina Silvani - suo irraggiungibile sogno erotico -  si avventura nei territori sconosciuti della cucina estera e nouvelle...il ristorante giapponese, i pomodorini al forno e, last but not least, gli hamburger.
.
Ma, al di là di improbabili quanto catastrofiche avventure culinarie intraprese più per acquistare maggior credito presso capi e colleghi che per convinzione, i suoi piatti preferiti, in fondo, sono sempre quelli preparati in casa dalle mani amorevoli della moglie Pina...

Per una bella frittatona:

2 cipolle precedentemente tagliate a fettine e stufate senza carbonizzarle (vedi ricetta Il soufflée di Sabrina)
tre uova
due cucchiai di formaggio parmigiano grattugiato
due cucchiai di olio
noce moscata
sale e pepe q.b.

Nonostante sia un piatto semplice, cucinare una frittata ben fatta richiede molta cura e attenzione...a cominciare dalle uova, che devono essere sbattute, ma non troppo (non è un soufflée); aggiungere alle uova le cipolle, il parmigiano e un'abbondante pizzico di noce moscata grattugiata; il sale no, non vale la pena aggiungerlo prima della cottura perché il gusto del sale si perderebbe: meglio salare la frittata dopo la cottura.
Non siate ingordi: le cipolle non devono per quantità essere superiori alle uova, altrimenti il composto diventa troppo liquido e difficile da cuocere.
In una padella antiaderente o, meglio ancora, di ferro, fare scaldare l'olio a fuoco medio; quando raggiunge il calore adatto alla frittura, aggiungere le uova sbattute e continuare la cottura a fuoco basso con un coperchio sopra la pentola; quando il composto sarà ben rappreso e anche sulla superficie non sarà più troppo liquido, aiutandosi con un coperchio rivoltare la frittata (magari sul lavello, per evitare fuoriuscite del composto), e completare la cottura sull'altro lato, sempre coprendola con il coperchio.
Quando è cotta toglierla dalla pentola - o assorbirà troppo olio - e impiattarla; salare e pepare a piacere.

Se la frittata è per Ugo, ricordarsi che a lui piace con molto pepe.
Ah...e ricordatevi della Peroni!

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