Torta di semolino alla curcuma
Per la seconda volta, visto il successo riscosso la prima, preparo una torta di semolino, da una ricetta tratta da un vecchio D supplemento di La Repubblica.
L'articolo si chiama Caldo Libano e la torta mi incuriosisce in quanto priva di uova, poverissima di zucchero e parca di grassi; praticamente la versione araba della famosa torta gialla di nonna Elena.
Morbidissima e facile da fare, il trascorrere dei giorni ne migliora il sapore.
Per una morbida colazione
(copre una pirofila quadrata di circa 30 cm di lato; se fatta in teglia più piccola riuscirà, ovviamente, più alta)
3 bicchieri di semolino
1 bicchiere di farina
1 bustina di lievito
3 cucchiai di zucchero grezzo
1 cucchiaio di curcuma
1 pizzico di sale (non ci sarebbe ma ci vuole)
1 arancia (solo la scorza grattugiata)
1 cucchiaio di acqua di rose o di fiori d'arancio (io 2, crepi l'avarizia)
1 bicchiere di latte
1 bicchiere di olio di semi
mandorle, o pinoli, o pistacchi o... per guarnire
In una ciotola capiente unire insieme gli ingredienti secchi - farina, semola, lievito, zucchero, sale e aggiugere la scorza di arancia grattugiata; aggiungere gli ingredienti liquidi .- acqua di rose, latte, olio - e mescolare vigorosamente. All'occorrenza aggiungere ancora un po' di latte (o d'acqua).
Rivestire una pirofila con carta da forno bagnata e ben strizzata e versarvi l'impasto; spolverare con la frutta secca. Cuocere in forno ventilato non preriscaldato (altrimenti la torta si crepa) a 180° per 35 minuti circa (vale sempre la prova stecchino).
Lasciare raffreddare bene prima di tagliarla a quadretti e servirla
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