Una zuppa dal colore particolare - blu quando è fredda, ma vira sul viola, scaldandola - che fa venire in mente un episodio del fumetto di Goscinny e Uderzo, Asterix alle Olimpiadi, quando tutti i concorrenti mostrano la lingua blu perché hanno, di nascosto l'uno dall'altro, bevuto la pozione magica per poter vincere ai giochi, ogni riferimento a recenti avvenimenti sportivi è puramente casuale...
Non lascia la lingua blu, ma invece un ottimo sapore, questa zuppa ottenuta facendo soffriggere in un cucchiaio d'olio e con uno spicchio d'aglio a pezzi mezzo chilo di cavolo rosso finemente affettato.
A parte, in una pentola a pressione, in un litro/un litro e mezzo d'acqua, occorre far bollire una grossa patata (o due medie) tagliata a pezzi; una volta cotta, aggiungere una parte del cavolo già cotto e frullare con il mixer, prima di aggiungere i cavoli cotti rimanenti in compagnia di sale, di polvere di cumino - quanto piace, ricordando che ha un gusto piuttosto intenso - e di un dado vegetale, terminando la cottura.
Si serve accompagnata da crostini di pane raffermo soffritti nell'olio - in una pentola antiaderente o, meglio ancora, di ferro.
Nessun commento:
Posta un commento